Lavoro: cosa cerca la Generazione Z?

Scritto da Federica Piccioni

Giovani e lavoro. Lavoro e giovani. Ma chi sono nel 2024 i/le giovani? Stiamo parlando della Generazione Z (o Gen Z), i/le nat* tra il 1995 e il 2010. Nove milioni di persone, solo in Italia, che entro il 2030 faranno il loro ingresso nel mondo del lavoro. Ad accoglierle, uno scenario in evoluzione, alle prese con la crisi del concetto tradizionale di lavoro. Flessibilità e smart working da una parte, l’evergreen “abbiamo sempre fatto così” dall’altra. Come si inserisce la Generazione Z in questo contesto? E soprattutto cosa chiede al mondo del lavoro?

La rivoluzione della Generazione Z

Dobbiamo pensare alla Generazione Z come la prima a non aver conosciuto un mondo del lavoro pre-pandemia, fatto perlopiù da presenza in ufficio cinque giorni su cinque e orari rigidi. Chi ha iniziato la sua carriera dal 2020, dunque, ha da subito familiarizzato con lavoro ibrido, orari flessibili e tutte le esigenze nate nella nuova quotidianità lavorativa post-pandemica. Tra queste, un’attenzione sempre più crescente verso il benessere, mentale e fisico. Ed è proprio di questo bisogno di ascoltarsi, di porsi domande fuori dalla zona di comfort che i/le Gen Z si sono fatt* portavoce.

La Generazione Z è la prima (anche in questo caso!) a chiedersi quanto il lavoro impatti sulla qualità della vita, delle relazioni e sulla felicità in generale. Il mio lavoro mi rende felice? Aggiunge valore alla mia vita, oltre che permettermi di pagare bollette e affitto? Ma soprattutto: mi permette di coltivare i miei interessi?

Assistiamo a un cambio di prospettiva: il lavoro, finora sul gradino più alto nella scala delle priorità, viene spodestato dai/dalle Gen Z a favore di più tempo per se stess*. Parlando della propria mansione, molt* Gen Z riferiscono infatti di non essere dispost* a fare straordinari, come riporta un sondaggio di Cosmopolitan. Questo atteggiamento può essere frainteso con il classico “far cadere la penna alle 18” o con il più moderno concetto di quiet quitting – lett. licenziarsi in silenzio, nel senso di svolgere il proprio lavoro senza che questo invada la sfera privata (ne abbiamo parlato in questo articolo). Al contrario, riflette solo un cambiamento di mentalità da parte dei lavoratori e delle lavoratrici Gen Z che chiedono maggiore flessibilità e autonomia nella gestione del tempo.
E, a pensarci bene, forse, è proprio questa la vera rivoluzione della Generazione Z: attribuire valore al tempo trascorso senza lavorare. Siamo spesso portati a pensare, infatti, che solo la produttività elevi il nostro tempo. Che solo quando le caselle del nostro calendario, gli slots, siano occupati da calls (anche dopo le sei di sera) siano degni di una qualche importanza. Forse non hanno tutti i torti i/le Gen Z a voler rivendicare il tempo per se stess* come un bene prezioso.

Le analisi sulla Gen Z: anche i dati parlano chiaro

Tuttavia, ciò non significa che il lavoro venga trascurato. Tutto il contrario. I/le Gen Z che si affacciano al mercato del lavoro sono consapevoli di possedere un livello di istruzione elevato e, di conseguenza, sono molto più esigenti nelle loro scelte lavorative. Soprattutto rispetto a boomers e generazione X. E Le analisi condotte sul tema “Gen Z e lavoro” lo confermano.

Come riporta Alley Oop, secondo una serie di interviste a lavoratori e lavoratrici GenZ condotte da Zety, un sito di consulenza professionale, tra le prime richieste ai colloqui di lavoro ci sono opportunità di sviluppo personale e flessibilità. A questi elementi è strettamente connessa la ricerca di manager che sappiano valorizzare le risorse in modo empatico, creando un clima di fiducia e rispetto reciproco. Questi risultati sono in linea con una sondaggio realizzato su Instagram da Scuola Zoo in collaborazione con GiGroup. A un campione di oltre settemila Gen Z tra i quattordici e i diciotto anni, ancora “sui banchi di scuola” dunque, è stato chiesto cosa si aspettano dal mondo del lavoro. Anche qui emerge il desiderio di costruire rapporti di valore con collegh* e manager, votato dal 31% dei/delle partecipanti al sondaggio, mentre al 46% si piazza la volontà di viaggiare per lavoro. Compaiono nuovamente l’aspetto relazionale e quello allo sviluppo personale.

Una concezione più olistica del lavoro

C’è poi una forte attenzione alla sfera valoriale a guidare la scelta dei potenziali datori/datrici di lavoro da parte della Generazione Z. E’ fondamentale che l’ambiente di lavoro sia sensibile al tema dell’inclusione e alle cause sociali e ambientali di cui la Generazione Z si fa portavoce. Il lavoro si colloca in una dimensione più olistica, che rispecchia non solo le esigenze economiche e materiali ma anche il modo di essere, i valori e le istanze dei/delle singol* lavoratori e lavoratrici. Tale tendenza a prediligere un’occupazione più rappresentativa dei propri valori è stata inaugurata dai/dalle Millennials. Con un timing diverso però. Infatti, se la generazione dei/delle Millennials ha iniziato ad interrogarsi sull’impatto del lavoro sulla vita solo dopo anni trascorsi in contesti aziendali (ne abbiamo parlato in un’intervista a tre nostre socie che hanno lasciato un lavoro dipendente per dedicarsi ad attività più in linea con il loro set di valori e ambizioni) per i/le Gen Z questo processo avviene agli albori della carriera.

Insomma, la Generazione Z è la prima a porre, da subito, l’equilibrio tra lavoro, vita privata, salute mentale e dimensione valoriale al centro delle proprie scelte. L’intersezione di questi bisogni pare essere il loro ikigai, lo scopo che i/le Gen Z rivendicano a gran voce, su Tik Tok, ai cortei, alle manifestazioni e davanti agli/alle stess* datori e datrici di lavoro.

Per rispondere quindi alla domanda iniziale cosa chiede la Generazione Z al mondo del lavoro? Difficile dare una risposta secca ma proviamo ad abbozzare: un lavoro cucito sulla propria vita e non una vita (spesso mal) arrotolata attorno al proprio lavoro. Perchè d’altronde, anche se “abbiamo sempre fatto così”, non è detto che si debba per forza perseverare.

Fonti
Alley Oop https://alleyoop.ilsole24ore.com/2023/11/14/genz-lavoro/
Bidibibodibiboo, spettacolo teatrale di Francesco Alberici
Cosmopolitan https://www.cosmopolitan.com/it/lifestyle/a42396378/mentalita-della-gen-z-lavoro/
Fastweb
https://www.fastweb.it/fastweb-plus/digital-magazine/la-gen-z-e-il-mondo-del-lavoro/c
Forbes https://forbes.it/2024/02/07/oltre-allo-stipendio-ce-di-piu-cosa-vogliono-i-giovani-dal-mondo-del-lavoro/
Fortune Italia https://www.fortuneita.com/2023/12/16/la-gen-z-si-ribella-la-vita-non-ruota-solo-attorno-al-lavoro/
Linkedin https://www.linkedin.com/company/gi-group/posts/?feedView=all

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