A cura di Silvia Colaneri
Una giovane Lilli Gruber, venticinquenne, durante una delle sue prime interviste per la Rai di Bolzano, arriva con la sua troupe per intervistare il dirigente di una grande azienda.
L’uomo presentandosi e tendendole la mano le chiede: “Prima di tutto: signora o signorina?”
Lei in risposta: “E lei, signore o signorino?”
Per anni, nonostante, già volto noto di un telegiornale, molte persone per strada si congratulavano con lei per essere una così brava “presentatrice”.
Questi racconti sono solo alcuni degli episodi che Lilli Gruber nel suo “Basta! Il potere delle donne contro la politica del testosterone” condivide per mostrare come il maschilismo sia ancora fortemente presente in ogni aspetto del quotidiano professionale di ogni donna.
“La vita professionale non è un gioco di seduzione” scrive la giornalista, e le frasi che le donne si sentono dire sul luogo di lavoro, scambiate da molti per gentilezza, sono invece uno dei simboli per sminuire il lavoro femminile e mantenere invariata quella struttura sociale che vede l’uomo al potere.
Questo libro, risulta interessante per diverse ragioni: lo stile della giornalista e scrittrice è pieno di energia, a tratti rabbia e provocazione, c’è decisamente tutta la Lilli Gruber che si ama e si odia.
Quello che non si può fare a meno di apprezzare è l’abilità con la quale riesce a fondere storie vissute in prima persona da giornalista, alla narrazione di fatti che evidenziano molto chiaramente cosa sia il machismo al potere.
Lilli Gruber fa parlare la storia attraverso dati, fatti e personaggi creando “un reportage dal fronte della battaglia per il potere femminile”.
Nella conclusione Lilli Gruber lascia sette consigli per le giovani donne, che riportiamo sintetizzati per trarne ispirazione:
- Compratevi una giacca.
Per crearsi “una piccola ‘corazza’ di giacca e pantaloni con cui sentirsi a proprio agio e apparire autorevole.
- Evitate di mescolare il piano professionale con quello dell’amicizia e del sesso.
- Non abbiate paura del potere.
“Il potere è un mezzo: significa decidere. Diventa sporco se lo usano persone corrotte. Resta maschile se solo gli uomini lo maneggiano. Non è né buono né cattivo: dipende cosa ne fai quando ce l’hai. Imparate a gestirlo: offre l’opportunità di migliorare le condizioni di tutti”.
- Imparate a dire no agli uomini.
“Quando vi dicono di tacere: no. Quando vogliono pagarvi di meno: no. Quando a letto non pensano prima a voi: no. (…) Mettete in discussione l’autorità maschile”.
- Uscite molto, in gruppo e divertendovi.
“Occupate lo spazio pubblico ‘marcando il territorio’: prendetevi le strade, le piazze, le osterie. (…) Per fare rete e mettere in comune idee e risorse bisogna partecipare alla vita collettiva, in tutti i suoi aspetti: quelli professionali e quelli ludici. Non bastano telefono e social. La conoscenza personale e l’occupazione del territorio ti rendono più forti, i maschi lo sanno da sempre”.
- Dopo aver ben studiato il campo da gioco, andatevi a prendere quello che vi spetta.
Conquistate “una solida autonomia economica, perché nessuno possa mai controllarci e comandarci. (…) I vostri colleghi sanno chiedere, e ottengono, posizioni di prestigio, aumenti di stipendio, gratifiche e bonus. Imparate a chiederli anche voi, con forza e con i modi giusti”.
- Studiate. Sempre, tutto, un sacco.
“Il lato positivo dell’intollerabile lassismo di questi tempi è che incontrerete uomini impreparati. Autocompiaciuti. Rilassati. Hanno dalla loro millenni di storia in cui sono stati ascoltati solo in quanto maschi, e per questo sono in genere più bravi a farsi valere in una riunione o in un dibattito. Ma voi potete essere più preparate, più incalzanti. (…) Portate nell’incontro la forza della competenza. E vincete”.
Titolo: Basta! Il potere delle donne contro la politica del testosterone
Autore: Lilli Gruber
Editore: Solferino
Anno edizione: 2019