E tu, vuoi essere CEO?

In Italia, solo una donna su 10 ambisce alla carica di Amministratore Delegato o Managing Director dell’azienda in cui lavora. E la situazione in altri paesi europei come Francia, Germania e Inghilterra, non è differente.

Ma come mai noi donne preferiamo ruoli di middle e senior manager ai vertici aziendali?

Sembra che questa tendenza non si sviluppi durante il percorso professionale, dove probabilmente trova conferma, ma nasca già in età infantile quando si formano gli stereotipi di genere. Le bambine, influenzate anche da ciò che vedono introno a sé, associano materie come l’ingegneria e la tecnologia ai maschi e percorsi di studi più “leggeri” e compatibili con la formazione di una famiglia alle femmine. Questo nel tempo si traduce in “profezie che si autoavverano”:  mentre se guardiamo agli entry level o al middle management in azienda, la differenza tra uomini e donne in termini di assunzioni e salario non è disarmante, più si sale nella gerarchia aziendale, meno donne si incontrano.

Sembra assurdo, ma ancora oggi sentiamo discorsi del tipo “una donna non accetterebbe mai un trasferimento” o “non è adatta per quel ruolo perché potrebbe preferire la famiglia alla carriera” o ancora “ma chi te lo fa fare, alla tua età devi mettere da parte la carriera e pensare a fare un figlio”. Discorsi che da una parte fanno sentire le donne costrette ad accontentarsi o strane se ambiscono a determinati percorsi professionali, dall’altra giustificano e assecondano atteggiamenti di discriminazione in termini di promozioni economiche, di livello, di ruolo.

Benché ci siano sicuramente sempre più realtà aziendali che premiano le donne, che valorizzano la loro presenza in azienda e che sono capaci di tradurre la diversità in valore, c’è ancora tanto da fare soprattutto in termini di cultura aziendale che deve necessariamente subire un forte cambiamento.  Ma questo cambiamento deve partire in primis da noi donne!

Come afferma Pino Mercuri, direttore del personale di Microsoft Italia, non basta assumere donne, ma bisogna anche creare un ambiente di lavoro dove le diversità vengano rispettate, creando modelli di riferimento per le ragazze che abbattano le barriere del maschilismo e dell’esclusione.

Una leva fondamentale è rappresentata da programmi di mentoring, che creano network,  modelli e punti di riferimento come base della futura classe dirigente al femminile. E noi di YWN questo lo abbiamo capito già da tempo.

 

Che dire, siamo sulla buona strada!

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