Ti guardi allo specchio e noti tutto ciò che non ti piace anche quando gli altri ci dicono “sei bella”?
Dietro questo atteggiamento c’è una riposta ed è l’immagine corporea.
L’immagine corporea è ben diversa dall’immagine che gli altri hanno di noi, che rappresenta l’aspetto fisico. L’aspetto fisico è la nostra carta d’identità esteriore, il peso, l’altezza, il colore della pelle, degli occhi e dei capelli è come siamo oggettivamente. Al contrario l’immagine corporea è il modo in cui pensiamo, percepiamo e valutiamo il nostro corpo “dal di dentro”.
Immagine Corporea: come mi vedo allo specchio
La creazione dell’immagine corporea si definisce negli anni e nella sua formazione vi è un continuo paragone fra quello che è il proprio corpo e il corpo ideale. Risente non soltanto di fattori interni (psicologici ed emotivi) ma anche di fattori sociali. L’ambiente in cui stiamo crescendo, l’interazione con i nostri coetanei e anche con i nostri genitori possono condizionare il nostro sviluppo.
Nel 1935 lo psicologo austriaco Paul Schilder affermò che un’immagine corporea è sempre in qualche misura la somma delle immagini corporee della società.
L’immagine corporea che sviluppiamo verso di noi può essere:
- positiva quando ci sentiamo bene nella nostra pelle, siamo soddisfatti del proprio corpo a prescindere dal peso, dalla conformazione fisica o dalle imperfezioni. Le persone con un’immagine corporea positiva si prendono cura delle esigenze del proprio corpo e rifiutano gli ideali irrealistici diffusi ad esempio dai media facendo leva sulla propria autostima;
- negativa quando al contrario abbiamo pensieri e sentimenti negativi nei riguardi del nostro corpo, a volte anche infodati. Può capireare, ad esempio, di essere convinti di essere grassi mentre invece, per la nostra statura, siamo normopeso o addirittura sottopeso.
Le nostre opinioni, i nostri amici e familiari e i messaggi che ci vengono dai media (soprattutto le immagini) influenzano la nostra rappresentazione di come dovremmo apparire. La nostra immagine corporea non è immutabile, possiamo migliorarla nostra non lasciando che giornali e media online ci dettino i canoni del corpo ideale. Dobbiamo essere noi a decidere come vediamo il nostro corpo e che cosa sentiamo e pensiamo di lui.
Body Positivity: Come cambiare la visione di noi stesse e amarci di più
Si sente tanto parlare di Body Positivity un movimento radicale che promuove l’idea che tutti i corpi sono validi e hanno diritto alla stessa dignità e inclusion. Adottare un approccio del genere verso noi stesse richiede un grande sforzo: passare da odiare il proprio corpo (o parti di esso) ad amarlo incondizionatamente. Cambiare il modo in cui percepiamo noi stesse, passando da non guardarci allo specchio a guardarci e dirci che siamo belle può risultare molto difficile…specialmente in alcuni momenti della nostra vita.
Il movimento Body Neutrality – non bisogna amare sempre il proprio corpo
L’idea alla base della Body Neutrality va oltre, l’obiettivo è quello amare il nostro corpo, senza la pressione di doverlo fare ogni giorno a ogni costo.
La Body Neutrality insegna che non si può essere sempre positivi ed amare ogni cm del nostro corpo (siamo onesti, in tutti noi c’è qualcosa che mai ci piacerà) ma ciò non deve diventare la nostra croce, il nostro unico pensiero quotidiano.
La Body Neutrality è un modo di pensare che non è nè positivo nè negativo, non è nè amorevole nè dispregiativo ma si pone a metà strada
Potremmo anche non essere alte come la nostra amica, non avere i capelli luminosi della nostra star preferita, ma perché passare la vita a punirci invece di rispettarci?
Dopo tutto quello che ci rende noi stesse ed uniche non è la nostra altezza o il nostro peso, ma è il sorriso che abbiamo quando siamo felici, il modo in cui facciamo sentire le persone intorno a noi, come reagiamo ai giorni no, il tempo che dedichiamo alle nostre passioni.
Scritto da Ilaria Scaripello