Nasce la rubrica di YWN dedicata alle giovani imprenditrici. Nasce per dare voce a storie di voi giovani donne coraggiose che con il loro contributo provano a migliorare il mondo.
Il primo numero ha come protagonista Elena Lavezzi di Circle, con lei cercheremo di capire come a volte le intuizioni ti possano cambiare letteralmente la vita.
Ma chi è Elena Lavezzi?
Elena ha soli 30 anni ed è un’affermata manager nel mondo Tech, alla quale piace sperimentarsi e mettersi costantemente alla prova. In particolare, la sua esperienza vede il lancio del mercato italiano di realtà tech internazionali. Ci auguriamo che la sua passione e la sua assertività possano essere fonte di ispirazione per tutte voi, come lo sono state per me. Iniziamo.
Adesso di cosa ti occupi?
Sono General manager per Cirle Pay, un sistema di pagamento gratuito, istantaneo basato sulla tecnologia blockchain – in pratica stiamo anticipando il futuro. Circle Pay è un app scaricabile gratuitamente che permette di inviare denaro ad altre persone senza alcun costo di transazione attraverso una chat.
Cosa ti ha attratto del mondo delle startup?
Sai, quando ho approcciato il mondo delle startup 6 anni fa quasi non esistevano. Dopo essermi Laureata non mi esaltava l’idea di lavorare per una grande corporation. Pertanto, ho cercato una strada che mi permettesse di potermi esprimere al 100% tramite un progetto ancora interamente da sviluppare ed è così che ho avuto l’occasione di far parte dell’allora emergente Uber – proprio mentre stava aprendo al mercato italiano.
Cosa hai imparato lavorando in una startup?
Ho imparato mille cose, ovviamente ci sono pro e contro tra cui molte responsabilità ma anche molta indipendenza. E’ tutto da costruire, si è molto orientati al “problem solving” e si approcciano i più disparati ambiti, insomma è un percorso molto personale in quanto l’esperienza intesa come “knowledge ed expertise” te la devi creare da solo.
Quali sono le sfide che incontri ogni giorno nel tuo lavoro?
Le sfide che incontro sono sicuramente costruire un brand da zero, dargli forma e definire la strategia giusta che è la sfida principale.
Tu sei giovanissima per essere una manager di successo, come la vivi?
Io mi ritengo ancora all’inizio del mio percorso, è come se dopo essermi fatta le ossa, cominciasse ora. Sono in ogni caso dell’idea che le opportunità debbano essere cercate, in Italia come all’estero. Io credo che ognuno debba crearsi un proprio profilo che sia appetibile per il ruolo che vorrà poi ricoprire.
Cosa consiglieresti ad una ragazza che vuole avvicinarsi al tuo mondo?
Le consiglierei di cercare di entrare in un’azienda in fase di lancio, non troppo consolidata per godersi la fase della crescita, di cercare di individuare l’opportunità che fa per le proprie corde senza badare troppo al brand, perché si hanno molte più soddisfazioni e opportunità quando la strada non è tracciata.
Per concludere, la nostra domanda di rito: Ti definiresti una pioniera?
Si, ti direi abbastanza, perché quando ho iniziato a lavorare per una startup, questo fenomeno era ancora agli albori e ancora non se ne parlava. Diciamo che si, in effetti sono stata tra le prime in Italia; per me è stato un istinto più che una moda in quanto non c’erano le possibilità che ci sono adesso.
Alla prossima e…Grazie Elena! 🙂