A cura di Ilaria Scarpiello
La sostenibilità come percorso professionale si sta affermando sempre più e le donne sono in prima linea.
Dai dati dello scorso anno del Csr manager Network, l’associazione nazionale dei manager e dei professionisti della Sostenibilità, emerge che nel 62% dei casi in media (nel 70% se si osservano i professionisti tra 25 e 40 anni) i professionisti che operano in ambito sostenibilità sono donna, con una formazione di tipo multidisciplinare e una forte impronta manageriale.
Secondo il Rapporto GreenItaly di Fondazione Symbola-Unioncamere, le donne imprenditrici prestano maggiore attenzione alla responsabilità sociale d’impresa e i dati dimostrano che in quelle aziende, la performance aziendale è nettamente superiore.
In un panorama che non limita il concetto di sostenibilità alla sfera ambientale, ma include anche l’ambito economico e sociale, assisteremo a un aumento delle iniziative guidate da donne che abbiano come fulcro la sostenibilità, in termini sociali, ambientali ed economici.
Dalla moda etica, all’utilizzo di materie prime per il mondo della cosmesi, talvolta anche molto pregiate ad uso alimentare, all’arredo sostenibile, in questo articolo ho selezionato 4 aziende made in Italy fondate da giovani donne e innovative, capaci di valorizzare il territorio, le diversità e l’inclusione, l’etica, per una crescita sostenibile nel tempo.
Giulia Petronella – dall’azienda di famiglia a un fashion brand innovativo
Giulia, classe 1991, pugliese,ha studiato a Trento Ingegneria dell’Informazione e dell’Organizzazione d’Impresa, per poi proseguire gli studi a Venezia.
Dopo alcune esperienze professionali decide di tornare nella propria città natale, Mesagne, in Puglia, per unire la propria creatività all’esperienza trentennale della sua famiglia nella produzione di impermeabili per il mondo ittico. A Mesagne fonda Woo, il brand made in Italy di abbigliamento outerwear e accessori impermeabili.
“Da un lato il bisogno dato dal rispondere alle condizioni climatiche e dall’altro il voler stare sempre al passo con le ultime tendenze della moda”.
Woo mette a disposizione una collezione di abbigliamento e accessori realizzati senza uso di metalli pesanti, componenti e solventi chimici, e con PVC certificato e acciaio privo di nichel, e una particolare attenzione per le condizioni di lavoro, sicure e etiche, di collaboratori e partner.
Giulia è apparsa con le proprie innovative creazioni sulla rivista VanityFair. Durante il periodo più critico della pandemina ha voluto dare il proprio contributo creando una linea di T-SHIRT il cui profitto è andato andato alla raccolta fondi per sostenere i bisogni primari dei suoi concittadini.
“Vestire ogni persona di ogni età, origine e genere, creando modelli impermeabili che facciano sentire ognuno a proprio agio nel modo che più gli si addice. Con l’obiettivo di ricercare la propria individualità.
Sentirsi così come si è e come si vuole essere”.
Eva Casagli e Claudia Lami – dalla passione per la natura ai prodotti cosmetici eco-bio
Biofficina Toscana nasce dall’incontro fortuito di due giovani donne unite dalla passione per la cosmesi biologica e naturale: Eva e Claudia.
Eva, specializzata in Storia del Giornalismo, con svariate pubblicazioni di carattere scientifico all’attivo, si avvicina al mondo della cosmesi biologica. Inizia a studiare e fare ricerche in rete. È proprio in rete che conosce Claudia, dottoressa in Scienze e Tecnologie per l’Ambiente a Indirizzo Agro-Forestale.
“Ho iniziato così a pormi domande e cercare risposte sul web nei forum che all’epoca erano pressoché l’unica fonte di informazione disponibile a riguardo. Claudia l’ho conosciuta così, in un periodo di passaggio e voglia di crescita professionale per entrambe”.
Nel 2010, le due ragazze si incontrano e riescono a integrare in maniera sinergica i loro differenti background dando vita a una linea eco-bio tutta loro e alla loro prima linea di 12 prodotti.
La rete ha avuto un ruolo fondamentale non solo per la nascita, ma anche per la crescita di Biofficina Toscana. Eva e Claudia hanno sfruttato la rete per far conoscere i loro prodotti attraverso una comunicazione mirata, la promozione anche da parte di autorevoli forum e blog del settore, e lo sviluppo di un canale diretto con i clienti grazie al loro sito.
Queste sono solo alcuni dei fattori che hanno portato al successo di Biofficina Toscana, cresciuta in maniera esponenziale. Oggi conta 7 linee per un totale di 47 prodotti, a cui se ne aggiungono altri in sviluppo.
“Claudia ed io utilizziamo quotidianamente i prodotti né più né meno del cliente finale”.
Adriana Santonocito e Enrica Arena – da un frutto agli abiti sostenibili
Orange Fiber è l’azienda siciliana che dal 2011 realizza tessuti dalle bucce delle arance.
Le fondatrici sono Adriana Santonocito e Enrica Arena, che hanno avuto l’intuizione di usare uno dei tesori della loro terra per realizzare tessuti e abiti sostenibili.
Adriana e Enrica si sono conosciute a Milano, dove erano coinquiline. La prima ha studiato presso l’istituto Afol Moda, la seconda invece è specializzata in Cooperazione Internazionale.
Un giorno Adriana è colpita da una foto pubblicata da un amico agronomo siciliano, che denuncia lo spreco delle arance non raccolte e lasciate marcire sul terreno. Questo episodio, unito all’amore per la sua terra, fa si che Adriana ed Enrica inizino a lavorare per brevettare l’idea di produrre tessuti dagli scarti delle arance, in collaborazione con il laboratorio di Chimica dei Materiali del Politecnico di Milano.
Dopo diversi premi, nel 2014 le due ragazze fondano Orange Fiber, l’esempio perfetto di economia circolare, infatti gli scarti della cellulosa delle bucce di arancia vengono lavorati per essere trasformati in filati e infine in tessuto.
La qualità del tessuto che ne risulta ha fatto sì che diversi marchi chiedessero una collaborazione con loro. L’azienda ha presentato la prima collezione moda nel 2017 in collaborazione con la maison fiorentina Salvatore Ferragamo. Nel 2019 i loro tessuti sono stati scelti per la Conscious Exclusive Collection del brand svedese H&M, ma non finisce qui: gli stessi tessuti sono protagonisti di una capsule collection di cravatte firmate dallo storico brand di sartoria napoletana E.Marinella.
“Crediamo che ogni idea o progetto che abbia come scopo la riduzione dell’impatto ambientale delle produzioni e la creazione di energie alternative e rinnovabili, meriti di essere preso in considerazione come un possibile punto di svolta e momento di rilancio per il nostro Paese”.
Marta Delia e Sara Malagoli – anche l’interior design è sostenibile
Sara e Marta sono due architette italiane che si incontrano nel 2013 mentre lavorano per due studi di progettazione diversi, nello stesso coworking.
Accomunate dalla sensibilità verso le tematiche ambientali, nel 2019 decidono di fondare a Bologma SAM, per promuovere una progettazione di interni e un design che abbiano a cuore la salvaguardia del futuro del pianeta.
SAM è una piattaforma che offre a privati e professionisti un servizio di consulenza e una libreria di prodotti online per progettare e arredare casa in chiave sostenibile.
Sara e Marta si impegnano a sostenere e promuovere aziende, imprese e artigiani che basino la loro produzione su alcuni dei punti cardine della green economy: sviluppo dell’eco-innovazione, dell’efficienza e del risparmio energetico e di una finanza e un credito sostenibili.
“Sosteniamo una nuova generazione di architetti, interior designer e artigiani che lavorano con materiali Sostenibili. Da noi il design è rispettoso dell’ambiente e dell’uomo, continuano nel loro manifesto.”
Queste sono alcune delle storie di giovani imprenditrici resilienti e pronte a mettersi in gioco, capaci di coniugare l’innovazione, la riscoperta e la valorizzazione del territorio, l’inclusione e l’economia circolare, con una visione di lungo termine, per rispondere alle più grosse sfide globali che ci vedono tutti protagonisti.