Viaggi in Italia: 7 idee per passare le vacanze in Italia questa estate

Una meta per ogni volontaria del blog di Young Women Network

 

Quest’anno il blog di Young Women Network propone il suo primo articolo congiunto, perché mai come oggi abbiamo bisogno di essere unite e di guardare oltre.

E quale modo migliore di farlo se non attraverso più punti di vista che abbracciano il tema del viaggio, un momento di distacco che mai come quest’anno assume un valore unico e speciale.

Ognuna di noi presenta il proprio luogo preferito nel nostro Bel Paese, con indicazioni e segreti unici dietro cui si nascondono le nostre storie personali, esperienze ed emozioni. Sarà un’estate da trascorrere perlopiù in Italia, un’Italia che scopriremo un po’ diversa e nuova.

I viaggi sono una finestra sul mondo, ci permettono di:

  • Liberare la mente – Svuota la testa e goditi il qui e ora. Dedicati a te stessa, ascoltati e fai quel che ti fa stare bene.
  • Rilassare le tensioni accumulate – È il momento di liberarti dello stress accumulato in questo mesi complessi. Lascia il lavoro a casa, quella casa che si è riscoperta ufficio.
  • Elaborare nuove idee – Lasciati ispirare da luoghi, persone ed esperienze. Tira le somme e ragiona sul tuo futuro. Prendi appunti, ti serviranno quando tornerai nel tran tran quotidiano.

Allora partiamo, da nord a sud. A ogni tappa, ricorda di indossare la lente di una di noi.

 

 

1. Possagno: alla ricerca della bellezza

Greta Antonini

Per iniziare, partiamo da un luogo davvero magico, Possagno, un piccolo agglomerato di case in provincia di Treviso immerso nel verde e circondato da montagne, luogo di nascita di Antonio Canova, pittore e scultore Neoclassico. Dopo una visita alle ville Palladiane non puoi non visitare la Gipsoteca Antonio Canova e il suo immenso tempio. Sono luoghi magici che ricordano un tempo lontano e l’arte delle cose fatte con le mani. Al tempio bianco, immenso e meraviglioso, ci si arriva dopo una lunga salita. Le montagne fanno da sfondo a questa immensità costruita 200 anni fa.

Se ami l’arte, scopri l’estrema bellezza delle opere di Antonio Canova e, tra una visita e l’altra, non perderti un giro nelle cantine dove nasce il Prosecco di Valdobbiadene.

Regione: Veneto
Provincia: Treviso
Stagione: tutte

Possagno (asolo.it)

 

 

2. Venaria Reale: bagno di cultura e natura

Beatrice Omaggio

C’è un detto piemontese che recita: “Chi a ved Turin e nen la Venerìa, a ved la mare e nen la fija”, che tradotto significa:

“Chi vede Torino e non vede la Venaria, vede la madre e non la figlia”.

Se si viene a visitare Torino bisogna infatti assolutamente tener conto di prolungare la gita almeno di un giorno per dedicarlo alla visita della Reggia di Venaria, con i suoi giardini e il parco naturale adiacente. La Reggia è oggi tra i siti UNESCO.

La Galleria Grande, ideata da Filippo Juvarra, che collega quelli che erano gli appartamenti del re e del principe erede, è di una bellezza che toglie il fiato: le grandi vetrate che danno sui giardini rendono luminosa la sala, le decorazioni e le sculture. Il soffitto altissimo e il pavimento a scacchiera bianco e nero rendono il tutto incredibilmente suggestivo.

Quel che preferisco è il Parco della Mandria, vicino alla Reggia. Per buona parte dell’Ottocento fu una riserva di caccia dei Savoia, grandi appassionati delle arti venatorie. Detiene il record di più grande parco recintato d’Europa, con i suoi 3.000 ettari di bosco. È il luogo ideale in cui passare una giornata immersi nella natura: si possono fare pic-nic all’ombra di betulle e pioppi, noleggiare delle bici o girare a cavallo tra il parco e i suoi numerosi sentieri, raggiungere il castello in cui abitava l’amante (e poi moglie) di Vittorio Emanuele II, le ville reposoir di caccia disseminate nel parco, cascine attrezzate e scuderie.

Il bello di questo parco è la possibilità di stare sdraiati sull’erba in compagnia di cinghiali, cervi, scoiattoli e altri animali selvatici, ed essere al contempo circondati da architetture cariche di storia, che ti fanno perdere il senso del tempo.

Regione: Piemonte
Provincia: Torino
Stagione: tutte
Venaria Reale (Unsplash)

 

 

3. San Fruttuoso: fascino senza tempo

Carolina Nobile

La baia di San Fruttuoso con il suo monastero benedettino risalente al X-XI secolo non ha certo bisogno di presentazioni! Oltre a essere uno dei tanti Beni FAI, è una meta irrinunciabile per chi è di passaggio nel Golfo del Tigullio, in Liguria.

Su di me ha sempre esercitato un fascino senza tempo. Affascinante è innanzitutto il viaggio da percorrere per raggiungerlo. Puoi scegliere il mare, imbarcandoti dai vicini borghi di Portofino e Camogli, due perle a cui dedicare un po’ di tempo. Via mare, la baia si rivela in tutto il suo splendore: appare frontalmente, in lontananza, e poi via via sempre più vicina. Se preferisci raggiungerla via terra, dovrai affrontare un trekking avventuroso che metterà alla prova la tua resistenza! L’avvistamento della baia in questo caso è dall’alto: una cornice ugualmente suggestiva.

La bellezza di San Fruttuoso sta nella sua assoluta semplicità: la piccola insenatura sembra cucita su misura per valorizzare il monastero e la spiaggetta, sulla quale io amo abbandonarmi, godermi il panorama e mangiare la focaccia dopo una nuotata. L’acqua del mare è verde come la natura che la circonda e il sole accende la superficie di mille sfumature. Il fondale è altrettanto sorprendente: a 15 metri di profondità giace il celebre Cristo degli abissi, la statua di bronzo divenuta un simbolo, tanto da attrarre sub e coppie che si scambiano promesse al suo cospetto. I turisti non mancano mai, eppure questo luogo sa infondere pace anche nelle giornate più affollate. In quest’estate particolare, per poter accedere alla spiaggia o visitare l’abbazia, è bene informarsi e prenotare.

Per me è un luogo del cuore per la serenità che sa trasmettere in ogni stagione. Mi sorprende sempre come, in un minuscolo fazzoletto di terra, ci sia un connubio così perfetto di storia, arte e natura.

“Oh allora sballottati come l’osso di seppia

dalle ondate svanire a poco a poco; diventare un albero rugoso

o una pietra levigata dal mare; nei colori fondersi

dei tramonti; sparir carne per spicciare sorgente ebbra

di sole, dal sole divorata”, da Riviere – Ossi di seppia, Eugenio Montale

Regione: Liguria
Provincia: Genova
Stagione: estate, primavera

San Fruttuoso (Carolina Nobile)

 

 

4. Il caviale cotto di Ferrara: viaggiare senza meta, lasciandosi guidare dall’amore per il buon cibo

Silvia Colaneri

Nata e cresciuta a Roma, ho imparato il piacere del camminare senza meta per le vie della mia città. Quando ho tempo, mi lascio trasportare dal mio istinto e non resto mai delusa: ogni angolo continua a stupirmi e la bellezza è una costante, in tutte le sue varianti.

Lo spirito del flâneur mi accompagna quindi in ogni viaggio, soprattutto quelli solitari. L’Italia è un paese perfetto per il flâneur e con questo spirito si fanno le migliori scoperte. Scegliere dunque una sola meta con l’immensità delle meraviglie che abbiamo in Italia è una tortura per una flâneur. Ma un posto l’ho trovato e ho scelto di condividerlo, lasciandomi ispirare dall’amore per il buon cibo. Viaggiare mi mette appetito e l’Italia sa decisamente come sfamarmi.

Dunque partendo da Ferrara e percorrendo la strada che porta fino al mare, prima di arrivare all’affascinante Parco del Delta del Po, tra i campi di grano e i generosi frutteti, ho fatto una gustosa scoperta: il caviale cotto ferrarese. Si tratta di un’antica ricetta che risale all’epoca estense. Lo produce Cristina Maresi presso il suo agriturismo Le Occare di Runco. Un luogo incantevole nel quale Cristina trasmette tutto l’amore per quello che fa, con una spontaneità e una passione contagiose. Custode fedele della storia del caviale ferrarese, Cristina è riuscita a costruire un piccolo paradiso nel quale il suo amore per le cose belle della vita, come il cibo, gli animali e i viaggi si respira in ogni angolo.

Per il resto del viaggio, lasciati trasportare dalle bellezze emiliane: ovunque ti troverai sarà uno spettacolo.

Regione: Emilia Romagna
Provincia: Ferrara
Stagione: tutte

Il caviale cotto (leoccare.com)

 

 

5. Parco Nazionale del Gargano: il cuore verde del Promontorio

Ilaria Scarpiello

Ora voglio portarti nella regione più a oriente d’Italia, tra i boschi e le foreste del Parco Nazionale del Gargano, da percorrere a piedi, in bici o a cavallo.

Il Parco Nazionale del Gargano si raggiunge attraversando l’entroterra della Daunia, dove puoi sostare in uno dei numerosi borghi arroccati sui Monti Dauni protetti da antiche fortezze e dove sorgono maestose cattedrali romaniche. Il Parco Nazionale del Gargano copre un’area di più di 120.000 ettari ed è il luogo ideale per chi ama la natura e le escursioni in mountain bike o il trekking.

Uno degli itinerari possibili prevede la partenza dalla località balneare di Vieste, con le sue lunghe spiagge sabbiose, per raggiugere l’entroterra e arrivare nella Foresta Umbra – sito UNESCO – che deve il suo nome alla fitta vegetazione che la rende ombrosa. Ricchissima di flora, la Foresta Umbra vanta oltre 2.000 specie vegetali ed è la più grande foresta italiana di latifoglie con faggi. Durante la visita non perdere il laghetto: approfittane per seguire uno dei numerosi sentieri e riposare tra i profumi della natura.

Prima di partire per l’escursione, ricorda di portare con te alcune provviste alimentari tipiche della zona. Tra le mie preferite: le ostie ripiene, due cialde di ostie farcite con miele e mandorle tostate!

Regione: Puglia
Provincia: Foggia
Stagione: estate, primavera, autunno

Parco del Gargano (viaggiareinpuglia.it)

 

 

6. Scilla: un borgo tra leggenda e mare cristallino

Francesca Barillà

“Arrivai in città ammirando la sua strana posizione. Costruita su una altura discende come un lungo nastro sul versante orientale della montagna, poi girandosi a guisa di S viene a distendersi lungo il mare”, Alexandre Dumas

Scilla è un piccolo comune in provincia di Reggio Calabria ed è situato su un promontorio a picco sul mare. Il nome deriva dalla mitologia greca e racconta di una ninfa che per gelosia fu trasformata da Circe in un mostro a sei teste e lunghe code di serpente. La storia è raccontata nell’Odissea di Omero e nelle Metamorfosi di Ovidio.

Dopo un bel bagno nelle acque cristalline della Costa Viola, puoi fare una lunga passeggiata a Chianalea, la parte più antica di Scilla, costituita da un dedalo di viuzze e casette caratteristiche. Le persone che incontrerai ti accoglieranno con un sorriso e saranno sempre disponibili a indicarti i ristoranti più tipici dove mangiare le specialità della cucina calabrese! La tua visita può proseguire al Castello Ruffo, che si trova sul promontorio: ti regalerà uno splendido panorama che abbraccia le coste siciliane e le Isole Eolie.

La bellezza e la magia di Scilla si rivelano nell’ora del tramonto, quando il panorama viene interamente inondato dai raggi del sole che riflettendosi sulla superficie del mare regalano un senso di serenità e libertà.

Regione: Calabria
Provincia: Reggio Calabria
Stagione: tutte

Scilla (Francesca Barillà)

 

 

7. Cefalù: incrocio di culture tra la roccia, il mare e l’arte

Natasha Aleksandrov

Ho visitato la Sicilia in lungo e in largo, dalle coste all’entroterra alle isole: è la terra più magica che io abbia mai visto. Al centro della costa nord, si trova incastonato un gioiello: Cefalù. Visitata per caso, di passaggio e in poche ore, è stata una sorpresa e rimane un ricordo indelebile. Resta il desiserio di tornarci. Cefalù è mare e natura, arte e storia, viuzze e scorci mozzafiato, salite e discese, roccia e sabbia. Cefalù ripercorre l’intera storia dell’uomo: il primo insediamento risale alla preistoria. E poi tra Greci, Siracusani, Bizantini, Arabi, Normanni… è un coacervo di culture. Il centro storico è circondato da una cinta muraria del V secolo a.C. Il Duomo, Patrimonio dell’Umanità, del Duecento sovrasta tutto; in stile romanico, è arricchito da influenze arabe. I mosaici all’interno ricoprono più di 600 metri quadri, tra questi risplende il Cristo Pantocratore, immenso e perfetto. Una vera chicca sta nascosta in un viottolo di scalini e rumore e panni stesi: il Ritratto d’Ignoto Marinaio di Antonello Da Messina.

Senza mai spostarti da Cefalù, c’è tutto quel che ti serve per divertirti, nuotare, andare in barca, fare windsurf, andare per monumenti e musei, mangiare e bere le delizie del posto, passeggiare nel borgo, tra negozi e botteghe, nella natura del promontorio, girare in bici, correre, rilassarti in spiaggia, in un luogo dagli infiniti volti, di tutte le popolazioni che hanno lasciato una traccia. Ogni angolo ti parla di chi siamo stati. Ed è in questi luoghi che mi è più facile pensare al futuro.

Regione: Sicilia
Provincia: Palermo
Stagione: tutte

Cefalù (Unsplash)

 

Scritto dal Team Comunicazione-Blog di Young Women Network 

 

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